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dc.contributor.authorMarano, Pierpaolo-
dc.date.accessioned2023-06-06T07:16:23Z-
dc.date.available2023-06-06T07:16:23Z-
dc.date.issued2013-
dc.identifier.citationMarano, P. (2013). La circolazione delle azioni dematerializzate e la disciplina dei mercati. Giuffrè Editore.en_GB
dc.identifier.isbn8814181829-
dc.identifier.urihttps://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/110439-
dc.description.abstractPuo` accadere che una disposizione sia suscettibile di precludere il ricorso a concetti e percorsi interpretativi frutto di una elaborazione ultra centenaria. Succede che l’art. 28 del d.lgs. 24 giugno 1998, n. 213, recante disposizioni per l’introduzione dell’Euro nell’ordinamento nazionale, esordisca con un’affermazione perentoria: « Gli strumenti finanziari negoziati o destinati alla negoziazione sui mercati regolamentati non possono essere rappresentati da titoli, ai sensi e per gli effetti della disciplina di cui al Titolo V, Libro IV, del codice civile », vale a dire quella dei titoli di credito. Di fronte ad una siffatta espressione — dal significato all’apparenza chiaro —, l’interprete puo` oscillare tra due opposti atteggiamenti. Svalutarne la portata, con la dimostrazione che la nuova disciplina deriva da quella che si vuole escludere: cosı` che i principi e gli schemi interpretativi di quest’ultima trovino in ogni caso applicazione. Al contrario, ritenere che le affinita` riscontrabili tra le due discipline si risolvano nella (mera) influenza lessicale che elaborazioni concettuali ormai consolidate sono in grado di esercitare sul legislatore, quando e` chiamato a regolare dei fenomeni tuttavia diversi e per nulla affini rispetto ad altri. La prima delle possibili scelte si snoda (necessariamente) attraverso un iter argomentativo diretto ad affermare l’identita` della ratio che presiede alle due discipline — quella dei titoli di credito e quella introdotta con il citato d.lgs. n. 213/1998 —, perche´ (solo) in tal modo riesce agevole sostenere l’applicabilita` dell’una all’altra, per via d’analogia, superando la preclusione sancita (all’apparenza) dall’anzidetto art. 28. In questa direzione — come si dira` meglio in seguito — si e` orientata in prevalenza la dottrina italiana interessatasi alle problematiche scaturenti dall’introduzione, nel nostro ordinamento, della c.d. dematerializzazione degli strumenti finanziari, in particolare delle azioni; la cui analisi ha ricalcato il descritto iter, sia pur (inevitabilmente) con accenti diversi.en_GB
dc.language.isoiten_GB
dc.publisherGiuffrè Editoreen_GB
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/closedAccessen_GB
dc.subjectStocksen_GB
dc.subjectFinanceen_GB
dc.subjectLegislatorsen_GB
dc.titleLa circolazione delle azioni dematerializzate e la disciplina dei mercatien_GB
dc.typebooken_GB
dc.rights.holderThe copyright of this work belongs to the author(s)/publisher. The rights of this work are as defined by the appropriate Copyright Legislation or as modified by any successive legislation. Users may access this work and can make use of the information contained in accordance with the Copyright Legislation provided that the author must be properly acknowledged. Further distribution or reproduction in any format is prohibited without the prior permission of the copyright holder.en_GB
dc.description.reviewedpeer-revieweden_GB
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