Pegno bancario e fallimento

Abstract

Con l'espressione "pegno bancario" vuole intendersi, in questa sede, quella fattispecie in cui titolare della garanzia pignoratizia è una banca derivando da una siffatta titolarità alcune deroghe alla disciplina comune del pegno. La disamina, tuttavia, non riguarderà il pegno nelle operazioni bancarie ma soltanto gli aspetti fallimentari, esaminati con precipuo - seppur non esclusivo - riferimento all'apertura di credito ed all'anticipazione bancaria. I profili che rilevano sono essenzialmente tre: il primo, costituito dall'accertamento, in concreto, dei requisiti previsti con valenza generale dall'art. 2787 c.c. per la sussistenza del diritto di prelazione e dunque, riguardo al fallimento, della possibilità di ammettere al passivo il credito "garantito" in via privilegiata; il secondo, rappresentato dalle questioni che insorgono in tema di revocatoria fallimentare, dipendenti anche dalla circostanza che la garanzia può essere, in tutto o in parte, sostituita o integrata; il terzo, infine, dalla possibilità che nella fattispecie in esame la banca sia titolare di un pegno irregolare