Please use this identifier to cite or link to this item: https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/114887
Full metadata record
DC FieldValueLanguage
dc.contributor.authorNuzzo, Elena-
dc.contributor.authorGauci, Phyllisienne-
dc.date.accessioned2023-10-31T15:03:49Z-
dc.date.available2023-10-31T15:03:49Z-
dc.date.issued2012-
dc.identifier.citationNuzzo, E. & Gauci, P. (2012). Insegnare la pragmatica in italiano L2 : recenti ricerche nella prospettiva della teoria degli atti linguistici. Italy: Carocci Editore.en_GB
dc.identifier.isbn9788843065530-
dc.identifier.urihttps://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/114887-
dc.description.abstractChi opera nel campo dell'apprendimento e dell'insegnamento delle lingue seconde è consapevole del fatto che per saper usare una lingua efficacemente e in modo adeguato alle diverse situazioni è necessario apprenderne anche la componente pragmatica, cioè sviluppare la capacità di mettere in relazione le parole che usiamo con il contesto in cui ci troviamo nel momento in cui le usiamo. Coerentemente con questa visione, nell'insegnamento dell'italiano come lingua seconda prevalgono gli approcci didattici di tipo comunicativo, nei quali rivestono un ruolo di centrale importanza l'orientamento all'azione e il saper fare in lingua, secondo la prospettiva indicata da quello che è attualmente il principale documento di riferimento per tutto ciò che concerne la didattica delle lingue, almeno in Europa: il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue (Consiglio d'Europa, 2002). Questa prospettiva affonda le radici nelle ricerche sul "fare cose con le parole" fiorite nella seconda metà del xx secolo in ambito prima filosofico e poi linguistico. Mentre però in altri paesi il diffondersi degli approcci comunicativi e dei sillabi funzionali ha presto stimolato la realizzazione di studi sull'acquisizione e sull'insegnamento della capacità di agire con le parole nella lingua seconda, in Italia la ricerca acquisizionale e glottodidattica ha per molto tempo trascurato questi aspetti, concentrandosi quasi esclusivamente sulle conoscenze morfo-sintattiche e lessicali degli apprendenti. Di conseguenza, per l'italiano l'insegnamento linguistico di orientamento comunicativo ha dovuto fondare la sua strutturazione per funzioni (ciò che con la lingua possiamo "fare", in base al concetto di lingua come azione elaborato dalla teoria degli atti linguistici) sull'intuizione dei docentie degli autori dei libri di testo, scarseggiando le ricerche sia su come gli apprendenti effettivamente sviluppano la capacità di fare cose con le parole - secondo quali sequenze, con quali strategie ecc. – sia su quali strumenti didattici risultano più efficaci per insegnare queste competenze.en_GB
dc.language.isoiten_GB
dc.publisherCarocci Editoreen_GB
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccessen_GB
dc.subjectItalian language -- Usage -- Study and teachingen_GB
dc.subjectItalian language -- Study and teaching -- Foreign speakersen_GB
dc.subjectPragmaticsen_GB
dc.subjectSpeech acts (Linguistics)en_GB
dc.titleInsegnare la pragmatica in italiano L2 : recenti ricerche nella prospettiva della teoria degli atti linguisticien_GB
dc.typebooken_GB
dc.rights.holderThe copyright of this work belongs to the author(s)/publisher. The rights of this work are as defined by the appropriate Copyright Legislation or as modified by any successive legislation. Users may access this work and can make use of the information contained in accordance with the Copyright Legislation provided that the author must be properly acknowledged. Further distribution or reproduction in any format is prohibited without the prior permission of the copyright holderen_GB
dc.description.reviewedpeer-revieweden_GB
Appears in Collections:Scholarly Works - FacEduIAL

Files in This Item:
File Description SizeFormat 
Insegnare_la_pragmatica_in_italiano_L2.pdf
  Restricted Access
3.08 MBAdobe PDFView/Open Request a copy


Items in OAR@UM are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.