In morte del Barone Dr. Vincenzo Azopardi, Cavaliere del Distintissimo Ordine de S. Michele e S. Giorgio

Abstract

La morte d'un beneficente cittadino, e tale che metteva quant'era in lui a disposizione della sua volontà di giovare, la perdita del compianto nostro patrizio Dr. Vincenzo Azopardi, è una di quelle sottrazioni dolorose che si rapportano al nostro interesse immediato, quanto alla pietà del nostro sentimento. Deplorare la caduta d'un uomo utile al suo paese è quasi la lamentazione d'un egoismo sociale, è l'elegia del cuore pubblico, non la patetica tenerezza di privato affetto. Noi non ci dogliamo oggi per uno di quelli esseri indifferenti, confinati allo stupido istinto di vivere e di godere; non per uno di quelli opulenti che s'adagiano mollemente sul letto della fortuna in mezzo ai gemiti dei loro fratelli.Lasciamo bensì un segno di desiderio e di pace sul passaggio d'un uomo sociale e benefico la cui vita fu argomento continuo di giovare la patria sua. Possa la grata di lui memoria contentarsi di queste modeste parole di elogio e di dolore! E con. esse che noi, già un passo al di là della tomba, fermiamo per un istante l'ombra d'un estinto che fugge per dileguarsi nel vortice dei tempi.