Memoria sulla causa vertente tra Giacomo Navarra e l'Avv. Calvi

Abstract

Signori ! Sè sulla terra dell' esilio dove ti à bale.trato l'avver:sa fortuna, ti abbatti, a caso, in uomo nato sotto lo stesso Cielo, dove tu sor tisti la cuna; che bandito a paro di te dal nido natio, ti si profferisca consorte di sventura; che vanti un cuor puro, e liberi sensi cittadini; che tenero si mostri, di te non meno, della patria dilettissima; che ti stenda amica la mano in pegno : di fraterno affetto, e teco si offra ad operar congiunto quel meglio, che si potesse per essa; che fede giuri e segreto in tutto, che, sebbene onesto, pure eccitar potrebbe, quando che fosse, l'odio, e l'inimistà de' tristi, e le loro calunnie, e le persecuzioni de' potenti, cui torna a uggia l'amara verita; che sè teco impegni, non solo colla parola, viva sì, ma cui il vento disperde, con caratteri vergati di sua mano, duraturo anzi perpetuo documento de' doveri contratti; che alle ingannose lustre tu in esso confidi; tutto ciò nulla à d'inconsueto, e di peregrino.