Il proclama del 10 di Marzo ed i Banchi

Abstract

[Excerpt] Fra i vari segni, onde può giudicarsi dei gradi di moralità di un popolo, dee, senza fallo, annumerarsi la maggiore o minor buona fede con la quale si trattano, e mandansi ad effetto i civili convegni. Non in tutt' i casi le leggi intervengono ad impedire i troppo sottili accorgimenti, coi quali altri sappia farsi tesoro dell'altrui semplicità (1); nè sempre sono represse dal Magistrato le subdole arti, con le quali è abusata la buonafede. Tutto il rigore delle prime, e tutto lo zelo dei secondi per assicurare I'adempimento dei patti, spesso tornaoo indarno; chè la umana malizia non à caro di trovati ad eludere gli obblighi più sagri. Compimento quindi necessario di tutt'i Codici è la pubblica onestà (2); frutto prezioso essa stessa delle buone leggi, della indeclinabile giustizia dei Magistrati, della purità delle credenze, della illibatezza de'loro ministri, dei lodevoli sistemi di pubblica educazione, del progresso dei lumi, e della maggior possibile loro diffusione in tutte le classi sociali. Trattare i civili negozi senza i sozzi sussidi della finzione e ddla menzogna, mettere ad esecuzione i doveri contratti alacremente, e con tutta lealtà-senzachè conformi alla naturale e civile giustizia, ed ai precetti di quella morale assai più sublime che scende dal Cielo-è quanto ricerca l'istesso prò, a cui aspira il personale umano egoismo.