Un' altra America : echi Eliotiani nelle poesie Fiorentine di Eugenio Montale

Abstract

E opinione ricorrente che l'immagine ideale dell' America, vista come paese giovane, vitale e spregiudicato, sia emersa nella narrativa italiana degli anni del fascismo grazie all'attivita di traduttori e saggisti come Cesare Pavese ed Elio Vittorini. Nel caso della poesia, il mito americano come altemativa a una cultura italiana isolazionista e provinciale usualmente e stato dato per scontata, se none stato del tutto ignorato. Qualcuno come Romano Luperini, nel corso di analisi dedicate a argomenti diversi, ha messo in luce le somiglianze fra il metodo oggettivo della poesia anglo-americana di T.S. Eliot e quello della poesia italiana di Eugenio Montale degli anni trenta, ma seriza approfondire le ragioni di tale comune itinerario. Piit di recente, in Montale's Mestiere Vile del 1995, George Talbot e ricorso al supporto delle teorie della traduzione, e ha spiegato la poesia di Montale come fenomeno di riscrittura della letteratura nord-americana da lui tradotta fra gli anni trenta e quaranta.