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Title: Elogio funebre di Daniele O'Connell pronunziato nella chiesa della Nostra Signora di Parigi
Authors: Lacordaire, Enrico Domenico
Keywords: Funeral orations
funeral rites and ceremonies
Eulogies
O'Connell, Daniel, 1775 – 1847
Issue Date: 1848
Publisher: Tipi di G. Battista Paravia
Citation: Lacordaire, E.D. (1848). Elogio funebre di Daniele O'Connell pronunziato nella chiesa della Nostra Signora di Parigi. Melitensia Miscellanea Collection (Melit-Misc. vol. 76.5). University of Malta Library, Melitensia Special Collections.
Abstract: Monsignore, Signori
Non io mi farò ad isvolgervi le or citate parole intese la prima volta dal labbro di Colui che tante di nuove recavane al mondo; perch' elle risuoneranno in tutto il mio discorso, e ad ogni molto , a ogni frase , a ciascun movimento voi dovrete ripetere a voi medesimi, senza che a me occorra ridirlo : beati coloro che sentono fame e sete di giustizia , perch' essi saranno saziati. E già questa folla, quest' espettazione , questa solenne preoccupazione dei cuori che altro è mai , se non se la giustizia che viene, che scende di Cielo sovra d'un uomo, la cui vita agitata non isperava sì subita l'unanime riconoscenza non pur de' tempi presenti, ma e nemmeno degli avvenire? Ma chi è cotanto uomo che già trionfa d' una posterità nata appena sulla sua tomba? Per qual incanto giuns' egli sì fuor dell'usato anzi tempo a comiandare alla giustizia? Forse un monarca nell'avello adagiatosi de' suoi antenati dopo di aver con gloria maneggiato lo scettro sopra il suo popolo? Forse un conquistatore che sino all'estremità della terra portato abbia il terrore dell'armi? Ovvero un legislatore e ordinator di qualche nazione nel caos dei suoi principii e delle sue rovine? No, no; egli è nulla di tutto ciò: egli è ben più che ciò lutto; egli è un uomo stato nè principe, nè capitano, nè fondatore d'imperi, ma semplice cittadino; e che tuttavia governò più che i re, guadagnò più battaglie, che non i conquistatori, operò più di tutti coloro cui fu commesso l'incarico di distruggere ed edificare. La sua patria gli diede il nome di LIBERATORE; nome, anche tolto in ristretto significato, abbastanza bello a giustificare gli onori straordinarii che noi gli consacriamo; a spiegarci donde provenga che Roma , quella signora di auguste glorie, gli aprì le sue Basiliche; e perchè ora per lui , quantunque al nostro paese straniero , sollo alle sacre patriottiche volte di questo tempio ricovra l'ammirazione che viva viva mantiensi sulla sua tomba. Sì, ripiglio, sarebbe assai , che stato egli fosse il liberatore d' un popolo oppresso , per giustificar quanto Roma, la Francia, il mondo della memoria di lui pensano, e fanno per esaltarla... [Excerpt]
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Appears in Collections:Miscellania : volume 076 - A&SCMisc

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