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dc.contributor.authorPace Asciak, Joseph-
dc.date.accessioned2018-06-22T07:57:27Z-
dc.date.available2018-06-22T07:57:27Z-
dc.date.issued2002-
dc.identifier.citationPace Asciak, J. (1999). Ritratti : percorsi letterari dell'800 italiano. Assisi: A.L.I.A. Edizioni.en_GB
dc.identifier.urihttps://www.um.edu.mt/library/oar//handle/123456789/31237-
dc.description.abstractQuesto manuale di Giuseppe Pace Asciak, Ritratti. Percorsi letterari dell'Ottocento italiano, comprendente 10 unità, con testi letterari e critici - quest'ultimi calcolati in funzione dei primi -, con esercizi di lingua e discrittura, di grammatica, di sintassi, di lessico e di stile, è destinato in prevalenza a studenti stranieri che mirino a possedere un grado superiore di conoscenza dell'italiano. I testi di base racchiudono le tematiche più significative della Letteratura italiana del secolo XIX, in particolare quelle degli autori più classici o rappresentativi dell'epoca, come Foscolo, Manzoni, Leopardi, Mazzini, Tarchetti, Verga, De Amicis, Svevo, Pascoli, Pirandello. I brani scelti sono tutti ben calibrati al fine di fornire notizie culturali essenziali e precise, occasioni di studio e di meditazione, disegni d'anima degli autori e argomenti d'epoca. La lettera del Foscolo ad Antonietta Fagnani Arese [Unità l] mette in risalto un Foscolo innamorato pieno di tipici atteggiamenti sentimentali romantici, caratterizzati appunto da pene amorose sofferte da un uomo non contraccambiato in amore, da promesse non mantenute da parte della donna, da indifferenza o anche da contraddizione dimostrata da quest'ultima, dal sorgere della gelosia, da un patire la negra malinconia - il cosiddetto spleen romantico - fatta di abbondanti lacrime e tormenti, nonché originata da un amore forsennato. Il poeta perciò viene immerso in un profondo stato di spossamento e di infermità, viene portato alla perpetua tempesta d'ira, di gloria, di delicatezza e di amore, fino agli incubi, al sudore freddo, [ ... ] ai tremendi fantasmi, al veder sospese su gli occhi le nuvole della morte. Il famoso brano dei Promessi Sposi di Manzoni [Unità 2], incentrato sulla figura di Don Abbondio nel momento in cui incontra i terribili bravi - descritti in tutti i loro particolari riguardanti l'abito, il portamento e l'aspetto - mette in luce, attraverso la penna ironica e pittorica del nostro grande autore, situazioni di prepotenze non solo valide nel nostro Seicento, ma anche in un qualsiasi altro tempo in cui predominano violenze private e l'impunità [ ... ] organizzata. Il comportamento di Don Abbondio, del resto, personaggio divenuto ormai il simbolo dell'uomo che manca di coraggio, cioè di chi non è nato con un cuor di leone, e per di più un prete, finisce poi per essere un tipico esemplare d'individuo che vive in una società dominata dal sopruso dei potenti e dei prepotenti. Il noto Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere di Leopardi [Unità 3], oltre a porci una tematica sempre presente nelle discussioni dei poeti romantici, vale a dire quella del significato del vivere e della felicità - concepita questa solo nell'attesa o nell'immaginazione più che nel raggiungimento di essa; felicità reale irrealizzabile, insomma, tanto che è bella [ ... ] non la vita passata, ma la futura - sottolinea il fatto che l'uomo, durante la sua esistenza, sente maggiormente il peso del male che del bene. Il brano di Mazzini [Unità 4] ci fa invece soffermare sui valori e doveri dell'uomo, sugli obblighi che spettano all'uomo, sul come egli possa e debba giovare ai suoi simili e al Disegno di Dio nella creazione,sull'importanza dell' Umanità, intesa come risultato di sapienza e saggezza dell'uomo, di quel tanto di buono ch'essi [gli individui] hanno operato e quale punto finale scaturito dalla continua educazione dell'intelletto umano. Con Fosca di Tarchetti [Unità 5] entriamo nella scapigliatura, nel gusto del brutto e dell'orrido, nel fremito e nell'attrazione per un tipo di donna decisamente diverso e contrario ad ogni canone tradizionale di bellezza: Fosca era brutta per difetti di natura, per disarmonia di fattezze [ ... ] ; l'esiguità del suo collo formava un contrasto vivissimo colla grossezza della sua testa; era magra, malata! Di bello aveva solo gli occhi [ ... ] nerissimi e la voce [ ... ] soave. La prefazione dei Malavoglia di Verga [Unità 6] - romanzo ambientato ad Aci Trezza in Sicilia - con il suo impianto descrittivo naturalistico, vale a dire veristico, offre un esempio nuovo di stile per quanto riguarda 1'arte del raccontare. Essa delinea succintamente alcuni tratti essenziali dei caratteri dei singoli personaggi, tra cui in particolare quello del vecchio nonno padron 'Ntoni, che parla per proverbi, lui che è il cosiddetto dito grosso della famiglia, cioè colui che comandava le feste e le quarant' ore nella casa del nespolo. Il nipote maggiore 'Ntoni è un bighellone di vent'anni, che si buscava tutt'ora qualche scappellotto dal nonno; Luca aveva più giudizio di suo fratello ; Mena stava sempre al telaio; Alessi era un moccioso tutto suo nonno. In un'atmosfera del tutto diversa ci porta la storia di Ferruccio, tratta dal famoso libro Cuore di De Amicis [Unità7]. Qui gli intenti sono educativi e moraleggianti; si mira alla formazione dei ragazzi e ad esaltare il ruolo della famiglia e della scuola nella giovane Italia unita, a far nascere i sentimenti più belli in seno alla nazione attraverso belle azioni. Con Svevo [Unità 8] siamo nel romanzo moderno e psicanalitico. Alfonso di Una vita rappresenta il tipo dell'impiegato alle prese con un lavoro quotidiano amorfo, arido e senza pretese, che interroga in continuazione la sua coscienza. È un esemplare di personaggio sveviano che fa parte di quegli uomini senza qualità, ossia degli inetti, presenti anche nella letteratura di fine-secolo straniera. Essi non hanno ambizioni, si tengono lontano dalla lotta tanto accanita quanto meschina che sempre imperversa nella società moderna in fatto di carriera o di posizione di potere. Caratteri deboli come quelli di Alfonso sono destinati quindi al suicidio. Il fanciullino di Pascoli [Unità 9] ci introduce nella poetica del decadentismo, nell'essenzialità del sentire poetico, che non dimentica l'animo bambino del poeta romantico, ma insiste di più su emozioni misteriose, su sguardi contemplativi della natura, sulla possibilità di scoprire nelle cose le somiglianze e relazioni più ingegnose. Il poeta moderno ha l'animo pieno di stupore e di curiosità [ ... ] : impiccio lisce per poter vedere, ingrandisce per poter ammirare. Come il fanciullo, il poeta "dice sempre quello che vede come lo vede", trova nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima, anzi, dice la parola, che si trova subito piena delle lagrime di tutti. Chiude il volume una novella di Pirandello [Unità 10], che focalizza, attraverso l'emblematico personaggio della maestrina Boccarmè, la visione del mondo pirandelliano, basato sul fantasticare necessario e utile per uscire fuori dalla realtà opprimente e dal dolore quotidiano. Occorre avere la capacità, qui si dice, di far diventare vicine le cose lontane, di rendere reali le cose immaginarie, proprio perché, secondo Pirandello, tutto è relativo a questo mondo, e i confini o i limiti tra il reale e l'irreale si superano con il pensiero e l'immaginazione.Fin qui per quanto riguarda la letteratura e la cultura letteraria in genere. Ora vediamo la lingua. Ci sono esercizi attivi di lessico, di grammatica, di sintassi, di trasformazioni di frasi, di produzione orale e scritta. Si lavora sulle congiunzioni e sulle preposizioni, sui modi e sui tempi dei verbi, su proverbi e modi di dire, sul discorso diretto e indiretto, sui periodi ipotetici. Si induce l'allievo a meditare su forme verbali, aggettivali e pronominali, a sforzarsi nell'ortografia e nella punteggiatura, a controllare la logicità del pensiero, ad operare le trasformazioni delle frasi da implicite ad esplicite, o viceversa. Lo si spinge a correggere errori, ad interpretare metafore e similitudini, ad individuare tipi di proposizioni, a decidere scelte tra espressioni e a spiegare significati di parole e aree semantiche. Le utili chiavi, in fine, servono pure a tranquillizzare gli animi dubbiosi, o almeno a trovare in alcuni casi soluzioni possibili più appropriate. E allora, buon lavoro!en_GB
dc.language.isoiten_GB
dc.publisherA.L.I.A. Edizionien_GB
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccessen_GB
dc.subjectItalian literature -- 19th centuryen_GB
dc.subjectPoets -- Italyen_GB
dc.subjectNovelists, Italian -- 19th century -- Biographyen_GB
dc.titleRitratti : percorsi letterari dell'800 italianoen_GB
dc.typebooken_GB
dc.rights.holderThe copyright of this work belongs to the author(s)/publisher. The rights of this work are as defined by the appropriate Copyright Legislation or as modified by any successive legislation. Users may access this work and can make use of the information contained in accordance with the Copyright Legislation provided that the author must be properly acknowledged. Further distribution or reproduction in any format is prohibited without the prior permission of the copyright holder.en_GB
dc.description.reviewedpeer-revieweden_GB
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