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https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/31517
Title: | Ambienti : percorsi letterari del'900 italiano |
Authors: | Chiuchiu, Angelo Pace Asciak, Joseph Pace Asciak, Marion |
Keywords: | Italian literature -- 20th century Teaching -- Aids and devices |
Issue Date: | 2001 |
Publisher: | A.L.I.A. Edizioni |
Citation: | Chiuchiu, A., Pace Asciak, J., & Pace Asciak, M. (2001). Ambienti : percorsi letterari del '900 italiano. Assisi: A.L.I.A. Edizioni. |
Abstract: | In questo originale manuale per l'insegnamento dell'italiano a livello avanzato, dal titolo significativo ed esplicativo Ambienti. Percorsi letterari del' 900 italiano, gli autori hanno cercato un punto di intesa, o di passaggio, tra il linguaggio letterario e quello per così dire pratico, al fine di cogliere e trasmettere sensazioni, atmosfere, colori di paesaggio e d'anima italiani utili per lo straniero, e non solo. Mediante riflessioni su testi tratti da opere famose pubblicate nella prima parte del Novecento e negli anni Sessanta e Settanta, per essere precisi, si vuole spingere l'allievo, o il libero discente, ad allenarsi a individuare, a confrontare e ad apprendere espressioni consuete e non sempre consuete nel modo di parlare e di scrivere contemporaneo o attuale, cioè espressioni sempre illustranti tuttavia cultura, grammatica e sintassi italiana, che vengono del resto spiegate a piè di pagina in casi di difficoltà. I testi, secondo l'ordine di successione che compare nel manuale, sono tratti da noti autori quali Natalia Ginzburg, Guido Piovene, Umberto Saba, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giuseppe Marotta, Ignazio Silone, Giorgio Caproni, Luigi Pirandello, Giorgio Bassani, Carlo Emilio Gadda, Dino Campana. Nel brano della Ginzburg si parla di Walter, un tipo alquanto "avulso dagli altri esseri umani", anche se bello e attraente al punto da suscitare "l'amore in molte donne", che del resto lui disprezzava. Chi parla di Walter è un amico, che ne traccia un profilo unendo il passato al presente : Walter è sposato, ha un figlio ed ha invitato l'amico - che è l'io narrante - a raggiungerlo "in una città balneare, dove egli si trovava con la moglie e il bambino". Si apprende altresì che le lettere di Walter, inviate all'amico, sono "puerili e sgrammaticate" e si insiste sulla sua indolenza, sui suoi silenzi, sulla sua mancanza di interessi e sulla sua indifferenza di carattere che lo porta a rendersi indisponibile verso gli altri. Il brano di Piovene, invece, ci pone di fronte alle caratteristiche dell'Umbria: "aspetto tranquillo", "bellezze artistiche e naturali", "bel paesaggio", "ricordi francescani", una terra che lascia un'impressione "molto gradevole" negli stranieri. Se la "bellezza toscana", in arte, è "rigorosa e astratta", la bellezza umbra "è morbida, più stemperata e più sfumata". Le città umbre sono poste "in altura" o sulle "pendici" ; ci sono "rocche", "oliveti", "suoni di campane e rondini". Assisi predomina su tutte le altre città, con le sue "numerose terrazze", con i suoi "panorami idillici", con la sua storia artistica e devota legata a San Francesco. Con Saba abbiamo uno sguardo su Trieste e le sue tre vie principali, su case, magazzini, ospedale, convento, chiesa, camposanto, nonché ricordi e sentimenti d'amore. Entriamo poi m un ambiente tipicamente siciliano con Tomasi di Lampedusa. C'è la campagna, la fattoria, una natura e un'atmosfera particolare per calura, siccità e polvere, dove i personaggi si muovono a disagio in una terra "arsa che alla fine di Agosto aspetta invano la pioggia",a 50° di temperatura. Qui tuttavia spicca "la correttezza elegante di Tancredi" - uno dei protagonisti del romanzo - che sembra essere l'unico in grado di aiutare gli altri e di saper portare vita e vivacità in quel luogo, insieme al cane Bendicò, il quale prima abbaia alle funeree cornacchie e poi ha "impeti passionali" all'arrivo del giovane padrone. Marotta ci dà l'ambiente e il paesaggio napoletano con scorci di vita in alcuni quartieri famosi di Napoli e riferimenti ad alcuni cibi tipici come le cozze, le alici e il brodo di polipo. Predomina un colore locale sia negli aspetti esteriori delle case e dei negozi, sia nei movimenti della gente nei vicoli, negli accenni al mare e alle barche .. Nel brano di Silone, poi, oltre alle fatiche dei contadini abruzzesi - i cosiddetti "cafoni" secondo il linguaggio dialettale, un termine che, come si sa, è passato nella lingua italiana con il significato di persona rozza, villana o maleducata - viene sottolineata anche la precarietà di certe zone italiane che si trovano sempre in pericolo di frane, allorché vengono le piogge e il terreno coltivato viene portato via da "un' enorme fiumana" che rende nulli gli sforzi dei lavoratori per bonificare il terreno e il loro attaccamento alla terra. Oltre ai terreni, naturalmente sono anche le case che spesso scompaiono. Nella poesia di Caproni si parla invece di un'escursione in montagna, dove "l'occhio" può "spaziare". Tuttavia c'è anche un invito a non "abusare" di marce impegnative, a "riprender fiato" "sul pianoro" , a brindare alla riuscita senza però esserne troppo orgogliosi, perché c'è sempre da tener presente il "debito con la fortuna", c'è sempre ancora da passare "la cresta" dell'altura e non si sa che cosa ci sia dall'altra parte. In montagna ci sono "mormorii", "voci", "brusii" e prima di "avventurarci", si dice "godiamoci quindi insieme / l'insolita sicurezza". Il tutto può essere interpretato anche per metafora. Con un brano tratto da Il fu Mattia Pasca l siamo immersi in una tipica atmosfera pirandelliana. Il freddo dell'inverno incide sull'animo del protagonista, cioè l'animo di questi "prende qualità dal colore del tempo", anche se il protagonista cerca di opporsi. Si tratta di Adriano Meis, che altri non è che Mattia Pascal, il quale ha deciso di cominciare una vita nuova con un nuovo nome, soprattutto dopo che ha letto sul giornale la notizia del proprio suicidio (al suo paese infatti era stato identificato nel cadavere di un annegato suicida). Egli pensa di "diventare uomo" e di formarsi "un abito di vita quieto e modesto", per essere più "libero e senza obblighi di sorta". Anzi, egli vuole comporsi "una regolare esistenza" e così inizia ad immaginare città dove potrebbe abitare. Ora non desidera più vivere in un albergo con la precarietà del viaggiatore, ma in una casa anche modesta che sia tutta sua, attorniato da oggetti che rispecchino la sua anima e i suoi ricordi. Del resto si sta avvicinando il Natale, cioè il periodo in cui maggiormente si brama "il tepore d'un cantuccio caro", "l'intimità della casa". C'è tuttavia la preoccupazione in lui dell'iscrizione all'anagrafe, in quanto il suo nome è falso e lui teme guai con la polizia. Con Bassani ci trasferiamo nei Lidi ferraresi o Valli di Comacchio ad osservare il volo dell'airone, un uccello dal corpo piccolo rispetto alle grandi ali. L'airone vola "arrancando", sembra "non farcela a tagliare di traverso il vento", poi sbanda perché colpito da una fucilata e cade quasi "rompendosi in tanti pezzi". Sembra morto, una cagna va a recuperarlo, ma ecco che l'uccello si rizza sulle gambe e comincia a muoversi in qua e in là con atteggiamenti da viveur, viene detto. Alla fine, però, è tutto uno scambiarsi di sguardi tra l'airone morente, vittima innocente, e il cacciatore colpevole di averlo colpito, tutto avvolto nella sua angoscia esistenziale. L'airone ha atteggiamenti umani: osserva, medita, soffre. Con Gadda, quasi per un'associazione di idee, si passa alla tragica immagine di una donna morente. Siamo nel finale de La cognizione del dolore, romanzo non terminato dall'autore. C'è una donna anziana che è stata aggredita di notte ed è sul punto di morire. È più morta che viva, per tutta la notte hanno cercato di curarla, lei è stesa sul letto, è agonizzante, i suoi occhi sono aperti, guardano "il nulla". Ha sangue coagulato "sui capelli grigi", "due fili di sangue le colavano dalle narici", "la guancia destra [è] tumefatta", "le mani levate [sono] scheletrite". Il medico presta tutte le cure necessarie: dalle pezzuole strizzate si sente il gocciolare di "acqua" e "alcool" "in una bacinella". Intanto alla finestra, tra le persiane, appare l'alba, mentre il gallo canta e tutto intorno si diffonde il chiarore dell' aurora, soprattutto sui gelsi, in fila. Il poeta Dino Campana conclude il repertorio di "ambienti" con immagini e sensazioni tratte dalle "solitudini mistiche" del convento sul Monte della Verna (in Toscana), dove San Francesco ha ricevuto le stigmate (o stimmate). Siamo nei luoghi sacri di San Francesco dove anche gli abitanti hanno dipinto in volto "un raccoglimento inconscio, una serenità conventuale". E poi c'è la luce del tramonto che si riflette sul paesaggio roccioso, sul convento, sui bassorilievi, sulla Vergine, all'esterno del monastero. ll'interno, nella Cappella delle Stimmate, oltre ad esserci la presenza di San Francesco, s'aggirano profili ieratici e figure di santi. Fuori, nella penombra, regna il silenzio, il sogno, e lo sguardo vaga in lontananza, partendo da una mistica altezza. Fin qui per quanto riguarda la letteratura e i suoi contenuti. Poi seguono i moduli e gli esercizi di lingua, gli inviti a meditare su strutture formali e lessicali di base, a cambiare e a modificare modi e tempi verbali, a riconoscere pronomi, a distinguere il concetto "vero" dal "falso", a lavorare sulle "giuste alternative". Si richiedono significati di parole, sinonimi e contrari, interpunzione giusta, articoli seguendo le regole, preposizioni e congiunzioni opportune, correzioni di errori, interpretazioni di modi di dire e metafore, scelte multiple. Insomma vengono messe a fuoco tutte le parti del discorso e i punti essenziali della grammatica e della sintassi al fine di preparare l'allievo, in modo appropriato e guidato, alla conoscenza approfondita della lingua italiana sia orale che scritta, attraverso una serie di esercizi non ripetitivi, a più moduli, attraverso una ricerca di significati vari, ora puntuali ora sfumati ora contrari, attraverso correzioni di sbagli e imprecisioni, attraverso il gioco e lo stimolo della curiosità. L'opera è accompagnata da un cd che contiene la registrazione degli undici brani d'autore letti da Marco Brancato che dà ai testi un ritmo interpretativo intelligente ed efficace a seconda dei contenuti e delle situazioni narrate. |
Description: | Also includes an audio cd. |
URI: | https://www.um.edu.mt/library/oar//handle/123456789/31517 |
Appears in Collections: | Scholarly Works - FacArtIta |
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