Il mondo alla rovescia nel cinema di Roberto Benigni

Abstract

Di solito, il film comico serve semplicemente come forma di intrattenimento. Infatti, l’esito di questo genere di film è quasi sempre quello di fare ridere il proprio pubblico. Invece, le pellicole comiche del noto regista Roberto Benigni fanno ridere e piangere. Questo tipo di film non sottolinea il divertimento ma rispecchia un giudizio, o meglio, una denuncia sociale. Denuncia la società ritraendola attraverso l’ottica della comicità dalla quale emergono diversi argomenti (come il dramma, il tragico, il vizio, la corruzione) che rivelano la vera essenza della società. La mia tesi riflette proprio questa situazione in cui dalla semplice risata o rappresentazione della società si passa ai temi del ridicolo, dell’ingiustizia, della corruzione e della deviazione sociale. Per questo motivo analizzo quattro film di Benigni (La vita è bella, Pinocchio, Johnny Stecchino e Il mostro) per raffigurare una società sprovvista di strumenti critici che giudica in base a quello che vede. Inoltre, attraverso vari esempi tratti dai film, dagli articoli, dalle recensioni e il riferimento a studiosi come Henri Bergson, Luigi Pirandello, Michail Bachtin e Viktor Šklovskij discuto un aspetto piuttosto tragico che purtroppo concerne la società contemporanea, ovvero l’alienazione e l’illusione dell’uomo. Di conseguenza a prevalere in Il mondo alla rovescia nel cinema di Roberto Benigni non sono tanto le apparenze quanto le vere sembianze di una società ancora alienata.