Figure della temporalità nella narrativa di Dino Buzzati

Abstract

Il tempo si presenta nei lavori letterari in diverse modalità. Alcuni scrittori, come Marcel Proust in Alla ricerca del tempo perduto, rappresentano il tempo nel suo trascorrere, il quale appare incommensurabile e caotico. Altri autori decidono di porre l‟argomento del tempo come un problema e pertanto diventa lo stimolo per la produzione della loro narrativa. Nei primi tre romanzi scritti da Dino Buzzati, che si collocano prima del secondo dopoguerra, si analizza la rappresentazione del tema della fugacità del tempo. È interessante tenere in mente che questo argomento diventa fondamentale nella narrativa di quest‟autore, particolarmente nei romanzi Bàrnabo delle montagne e Il deserto dei tartari, siccome si ispira alla sua esperienza personale. Nelle parole dello stesso Buzzati, quando si vive una vita ripetitiva, l‟esistenza umana si consuma all‟insaputa dell‟uomo. L‟individuo ottiene la totale consapevolezza di tutto ciò solo quando trova il vero significato della propria esistenza. Tal senso si presenta nella narrativa di Buzzati sotto forma di epifania. In altre parole, viene definito il vero valore dell‟esistenza attraverso l‟incontro con un oggetto o un atto esteriore dall‟individuo. Tramite il concetto di epifania, i romanzi buzzatiani si mettono in paragone con la letteratura di confine straniera di Franz Kafka. Nella scrittura di diverse novelle che scrive da getto, come Un medico in campagna, La condanna e Durante la costruzione della muraglia cinese e i romanzi che rappresentano una scrittura più estesa, come Il processo e Il castello, si analizzano i diversi connotati che avvicinano questa tipo di narrazione all‟impegno letterario italiano di Buzzati.