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https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/7088
Title: | La figura di Sibilla Aleramo in "Diario di una donna, inediti 1945-1960" |
Authors: | Sammut, Rosanne (2012) |
Keywords: | Aleramo, Sibilla, 1876-1960. Diario di una donna : inediti, 1945-1960 -- Criticism and interpretation Autobiography in literature Italian literature -- 20th century |
Issue Date: | 2012 |
Abstract: | Il primo capitolo di questo studio è dedicato alla figura sensibile, passionale ed intraprendente di Aleramo, in ambito personale e sociale, con dei cenni al contesto storico-sociale in cui visse e scrisse. Bisogna dar conto subito del vivace percorso di vita della scrittrice, soprattutto per il semplice motivo che le fasi della sua lunga vita sono sinonimi delle sue varie opere. Il binomio arte-vita è il motivo conduttore della presente analisi. Il secondo capitolo approfondisce, appunto, il significato di questo binomio. Si parla del ruolo fondamentale della scrittura e della lettura nel ricco e lungo itinerario di vita di Aleramo. Inizialmente, si affronta il senso del rapporto, fatto di alti e bassi, tra la scrittrice e i suoi “figli testuali”, per poi estendersi alla relazione tra lei stessa ed il lettore, rispettivamente il “significato” ed il “significante”, ermeneuticamente parlando. Malgrado ogni sua opera sia stata sottoposta a diverse interpretazioni, si constata una loro caratteristica in comune: si concentrano sull’interiorità della scrittrice, e su quella delle persone e delle cose di cui parla. La superficialità è l’antagonista cronica dell’alessandrina. Nel terzo capitolo si prefigge lo scopo di approfondire la presenza preziosa delle sue opere nella sua esistenza. Nel suo ultimo diario, viene a galla tutto l’amore e tutta la fierezza che prova nei confronti delle sue opere che sono per lei irrinunciabili per capire le varie sfaccettaturedel suo carattere. Infatti, individua e spiega il senso più profondo di alcuni suoi scritti che rappresentano le sue esperienze più significative. In aggiunta, distingue e analizza pure le opere letterarie di scrittori con i quali si trova in sintonia, a partire dagli autori suoi amici fino a quelli sconosciuti. Ho ritenuto importante trattare il suo ultimo passaggio editoriale, dalla Mondadori alla Feltrinelli, per il fatto che fu semplicemente un gesto rispettoso nei confronti delle sue opere. Effettivamente, si passa, di conseguenza, ai due assilli perenni di Aleramo che riguardano i suoi libri: l’aspettativa di essere apprezzata come scrittrice e il forte desiderio di lasciare il segno anche dopo la sua vita. L’analisi dell’essenza della figura di Aleramo risiede nel quarto capitolo in cui si tratta, infatti, la base della formazione personale e sociale della scrittrice, dipendente dall’ambito familiare e pubblico in cui nacque e crebbe. Nella sua ultima fase di vita, confessò nel diario le origini della sua perenne necessità, non tanto di ricevere, ma dare amore. Fu fondamentale la sua relazione dolce-amara con entrambi i genitori, così diversi tra di loro, ma che gettarono la base per il futuro atteggiamento audace dell’autrice nei confronti delle avversità, soprattutto sentimentali della vita. Con “sentimentali” ci si riferisce, principalmente, al rapporto con suo figlio, che alla fine troncò, con sforzo estremo, per dare spazio alla tanto sospirata libertà di spirito. Di conseguenza, cercò, inutilmente, di riedificare la relazione d’affetto madre-figlio in quella con il sesso opposto. Il nucleo del quinto capitolo è il legame tra Aleramo e suo marito, ma infine si comprenderà che l’esito dell’insuccesso della sua relazione coniugale fu, come già discusso, nientemeno che il risultato della sua esperienza familiare durante la sua adolescenza. In definitiva, gli insegnamenti progressisti del padre e la successiva delusione a causa della medesima figura paterna, in aggiunta alla fragilità materna, le spianano la strada verso la sua “seconda esistenza”. In altre parole, la spronano a voltar pagina e a lasciare alle spalle un passato di prigonia fisica e spirituale ed aprirsi ad un avvenire d’emancipazione basata sul raziocinio. Nel sesto capitolo, che chiude la tesi, si sottolineano le tappe principali del percorso di mutamento dell’autonomia spirituale, cioè della “femminilità” di Aleramo, illustrata durante il periodo post-matrimoniale, fino alla sua scomparsa. Infatti, nel diario, gli eventi passati e presenti si alternano soprattutto tramite i riferimenti alle sue diverse storie d’amore e a quelli dei suoi ultimi quindici anni di vita. Cercò di riscattarsi tramite il suo girovagare sentimentale: si illuse varie volte di aver realizzato il “sogno d’amore”, cioè di aver raggiunto un’unità spirituale tra lei e il suo compagno di turno. Ho ritenuto indispensabile iniziare ad analizzare questa sua utopia attraverso la sua ultima storia d’amore con Franco Matacotta che risulta essere l’amato più menzionato nel diario. Si passa poi alla transizione dalla sua “femminilità” dedicata all’individuo a quella tutta focalizzata sull’umanità. Matrice di questo cambiamento fu l’iscrizione al Partito Comunista a quasi settant’anni. Una decisione che colmò di soddisfazione l’ultimo gradino della sua vita e che, allo stesso tempo, rievocava le varie vicende umane della sua infanzia narrati nel suo primo romanzo Una donna. |
Description: | M.A. ITALIAN |
URI: | https://www.um.edu.mt/library/oar//handle/123456789/7088 |
Appears in Collections: | Dissertations - FacArtIta - 2012 |
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