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Title: Capacità di auto-riparazione delle fessure in malte cementizie con additivi cristallini esposte ad ambienti ricchi di cloruri
Other Titles: Self-healing capacity of cracks in cementitious mortars with crystalline additives exposed to chloride rich environments
Authors: Borg, Ruben Paul
Zammit, Madalena
Giovio, Daniel
Cuenca, Estefanía
Ferrara, Liberato
Gastaldo Brac, Enrico Maria
Keywords: Silica fume
Fly ash
Building materials
Buildings -- Design and construction
Reinforced concrete
Issue Date: 2017
Publisher: ATECAP Associazione Tecnico Economica del Calcestruzzo Preconfezionato
Citation: Borg, R. P., Zammit, M., Giovio, D., Cuenca, E., Ferrara, L., & Gastaldo, E. M. (2017). Capacità di auto-riparazione delle fessure in malte cementizie con additivi cristallini esposte ad ambienti ricchi di cloruri. Concreto Journal, 150.
Abstract: Le strutture in calcestruzzo armato (CA) esposte ad attacchi marmi e chnnici presentano diversi problemi di durabilitå dipendenti dal tempo, come l'invecchiamento e la corrosione, che richiedono interventi di riparazione precoci e spesso continui. L'analisi di un caso di studio fornito dal progetto CON-REP-NET ha dimostrato che il 50% delle strutture di calcestruzzo riparate ha mostrato necessitå di una seconda riparazione, il 25% nei primi 5 anni, il 75% entro 10 anm e il 95% entro i successivi 25 anni. Questo solo un esempio della urgente necessitå di un profondo ripensamento dell' approccio concettuale alla progettazione delle strutture in CA nuove e riparate in ambienti aggressivi m considerazione delle esigenze di costo-efficacia. Negli attuali approcci di progettazione, Ia durabilitå della vita definita da un valore obiettivo di riferimento che, attraverso un "concetto di classe strutturale" e in funzione della classe di esposizione, si traduce 111 una serle di prescrizioni ritenute adatte a garantire il livello di durabilitå richiesto. Queste prescrizioni riguardano il quantitativo minimo di cemento ed il massimo rapporto acqua/cemento da impiegare per il confezionamento delle miscele, nonché 10 spessore minimo di copriferro ovvero I 'utilizzo di armature resistenti alla corrosione (ad esempio acciaio Inossidabile, acclaio nncato o polimeri). Tutto cib pub portare ad una progettazione strutturale non ottimale, poiché le dimensiom complessive della struttura e I'efficienza strutturale del materiale sono compromesse dall'alto spessore del copriferro. In questo contesto, la disponibilitå di tecnologie di auto-riparazione del calcestruzzo potrebbe, da un lato, impedire la "diffusione dei fattori base per il deterloramento", estendendo cosi la vita utile della struttura e, dall'altro, anche fornire un recupero parziale di proprietå ingegneristiche rilevanti per l'applicazione In essere [1,2].
URI: https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/84543
ISSN: 20391218
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