Il giallo ne Il giorno della civetta e A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia

Abstract

Leonardo Sciascia nasce l' 8 di gennaio 1921 a Racalmuto in Agrigento in Sicilia come il primo di tre fratelli. La famiglia di sua madre era di origini di artigiani e suo padre era un operaio in una delle miniere di zolfo della zona. La maggior parte dei suoi primi anni sono trascorsi in compagnia di suo nonno e delle sue zie e Sciascia Ii ricorda in numerose interviste lasciate da lui stesso dove spiega anche il profondo rapporto con le zolfare in Sicilia, grazie a suo nonno e a suo padre. Sciascia inzia ad andare a scuola a sei anni e da subito emerge il suo forte amore per la storia, assieme a quello per la letteratura. lnfatti, una volta sulla prima pagina di un quadernetto bianco di scuola Sciascia, ancora piccolo di età, scrive: Autore: Leonardo Sciascia. All'eta di circa otto anni, Sciascia passa tutto il suo tempo leggendo tutti i libri che può trovare a Racalmuto che sono un centinaio di pubblicazioni che riescono a malapena a calmare la sua voglia di leggere. Nel 1935 l'autore s'iscrive all'Istituto Magistrale IX Maggio dopo che si trasferisce con la famiglia a Caltanissetta. In questo istituto conosce Vitaliano Brancati, suo maestro di scrittura e d'ironia. Brancati diventerà poi un modello per il giovane autore mentre l'incontro con un giovane insegnante di nome Giuseppe Granata, Sciascia scopre gli illuministi e la letteratura americana. Sciascia viene rimandato alla visita di leva due volte e alla terza è accettato nel servizio militare nei servizi stabili ma non viene mai chiamato a combattare. Poi, nel 1941 diventa maestro elementare grazie ad un'esame superato. Sempre nel '41, Sciascia va a lavorare alla raccolta del grano di Racalmuto dove resta per almeno sette anni fino al 1948 acquisendo quella esperienza che gli dà l'occasione di conoscere ii mondo agricolo siciliano. Nel frattempo, nel 1944, Leonardo Sciascia sposa Maria Andronico da cui hanno poi due figlie, Laura e Anna Maria. Sempre nel '48, il fratello di Leonardo, Giuseppe si suicida e questo riempie l'autore di una grandissima tristezza nella sua anima.