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Title: Il verismo in Verga
Authors: Cassar, Alessandro (2020)
Keywords: Verga, Giovanni, 1840-1922 -- Criticism and interpretation
Realism in literature
Positivism in literature
Naturalism in literature
Issue Date: 2020
Citation: Cassar, A. (2020). Il verismo in Verga (Bachelor’s dissertation).
Abstract: Il verismo ha le sue radici nel Positivismo e nel Naturalismo, l’ultimo è una corrente letteraria francese, essa ritiene che il romanzo deve essere un documento oggettivo della realtà, cioè, rappresentare dunque tutti gli aspetti della realtà. Mentre il Positivismo, il cui nome deriva dall’aggettivo ‘positivo’, è un movimento filosofico. La ricerca della verità deve essere fatta con il metodo scientifico sperimentale e rifiutano tutte le idee astratte come ad esempio la religione. Nasce così perciò il Verismo in Italia che deriva dalla parola ‘vero’, secondo i veristi lo scrittore ha il compito di riprodurre la realtà in modo oggettivo e di far emergere la verità senza esprimere giudizi nè partecipare emotivamente. Giovanni Verga compose i suoi primi romanzi sull’esempio della letteratura romantica e autobiografica e che rappresentavano la società di ricchi mondani, inattivi, la disperazione, la follia e la passione travolgente. Con il suo ritorno in Sicilia e quel ‘viaggio nel tempo’ che fa dal settentrione al meridione e viceversa, verso i quarant’anni Verga entra a contatto con la letteratura verista. Verga senta il bisogno di denunciare in qualche modo l’arretratezza della terra in cui è nato e cresciuto e di evidenziare la diversità del mondo del Sud e quello del Nord, due mondi completamente distinti pur facenti parte dell’Italia unita. Un mondo dove i proprietari terrieri mantengono ignoranti i propri contadini apposta per sfruttarli. Verga volge lo sguardo alla sua Isola nei suoi aspetti sociali più veri e più desolati, alla vita misera della gente dei paesini in provincia ma allo stesso tempo una realtà più schietta, sana e quindi vera. Osserva e rappresenta con vigorosa umanità, profonda pietà e intensa tristezza la vita misera e dolorosa dei contadini, dei pastori, dei pescatori, dei muratori, senza però dare nessun giudizio. Questi personaggi che accettano la sofferenza come ferrea legge della vita e non si ribellano mai. Verga nei suoi scritti veristi usava molto la dialettalità, perché scriveva spesso termini, proverbi e modi di dire in dialetto. Inoltre si basa su elementi reali e sull’impersonalità perchè l’autore non doveva comparire dentro le storie e i racconti, non doveva esprimere le proprie opinioni e riflessioni. Si riflette la società borghese postunitaria in cui il capitalismo industriale deprime i valori della cultura e dell’arte. I personaggi sono già dei vinti non solo in quanto tardoromantici ma in quanto partecipi di una società di maschere corrose. Quel mondo di personaggi che non contano, lasciati soli per legge, per costume, per morale pubblica e che si sentono essi stessi chiusi in un irrimediabile destino. Verga entra in essi con la sua seria moralità che ne comprende il coraggio e le sofferenze. Questa è dunque la poetica della maturità, la ricerca di verità che stringe Verga al verismo e avvicina lo scrittore al mondo popolare. Nel rifiuto di illusione di progresso e di socialismo sembra che per Verga le cose abbiano in sé la loro condanna e che i personaggi siano murati nella loro sconfitta. Si cercheranno e si analizzeranno dunque questi elementi tipici del verismo negli scritti di Giovanni Verga.
Description: B.A.(HONS)ITALIAN
URI: https://www.um.edu.mt/library/oar/handle/123456789/94495
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Dissertations - FacArtIta - 2020

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